Biogill è una società australiana costituita nel 2009 con l’obiettivo di commercializzare una tecnologia sviluppata alcuni anni prima dalla ANSTO, un’organizzazione australiana specializzata nella ricerca in campo nucleare, basata su di una interessante proprietà nell’agire come superficie di scambio presentata da alcuni nanomateriali ceramici ottenuti durante la costruzione di rocce sintetiche per la conservazione dei rifiuti radioattivi. Attorno al 2010 furono sviluppati i primi progetti dimostrativi nel campo delle acque reflue e un paio di anni più tardi la tecnologia era già consolidata sia per il trattamento delle acque reflue di centri commerciali e shopping center che per l’abbattimento del carico contenuto nelle acque reflue di birrifici, industrie di lavorazione vino e alcolici, industrie alimentari.
La tecnologia prende nome dalle branchie dei pesci (gill in inglese significa branchia) poiché, così come avviene in molti degli animali acquatici in cui grazie ad esse l’ossigeno viene trasferito dall’acqua all’organismo dei pesci, nel caso di Biogill, la branchia rappresentata da una superficie lamellare di nanomateriali, agisce da elemento di scambio capace di amplificare il trasferimento dell’ossigeno dall’atmosfera ai microrganismi responsabili del processo depurativo. Questo particolare sistema, consente inoltre di avere una produzione di fango biologico notevolmente più ridotta rispetto ai tradizionali processi biologici.